29.1.11

La donna può avere le palle ma le ovaie no

Premessa: sono veramente molto stanca.
Altra premessa: sono pure un po' alticcia.
Da qualche giorno seguo con molto interesse una mobilitazione su facebook : Donne dicono NO! In questa settimana su Facebook "IO SONO..." 
Anch'io ho partecipato ricordando la, purtroppo, poco nota Silvia Baraldini : attivista politica a me molto cara e a cui Guccini ha dedicato un fantastico brano.
Molte sono le facce apparse nei profili: donne di scienza, di arte, politicamente e socialmente impegnate, alcune addirittura martiri dei loro propri ideali.
Tutto ciò mi ha fatto rimuginare sul perché, nonostante tutto quello che è già stato, ancora dobbiamo penare per il nostro riscatto, ancora dobbiamo sentirci in difetto perché siamo possibili ovuli fertili o perché siamo madri che dedicano tempo ai figli.Tempo ovviamente inteso come tolto al lavoro produttivo. Io ad un colloquio di lavoro con un candidato di  sesso maschile non ho mai sentito chiedere se vuole avere figli...
Perché noi siamo casalinghe frustrate o ciniche donne in carriera? Perché siamo isteriche donne con il ciclo o pervase da sentimentalismi e buonismi? Perché non possiamo essere semplicemente DONNE?

27.1.11

Si può fare

Se dovessi usare un aggettivo che mi rappresenti, non tanto agli altri quanto a me, di sicuro sarebbe PIGRA!! Fisicamente e mentalmente inteso.
Soffro di quel genere di pigrizia per cui mi fa fatica non il fare bensì l'idea di fare; lo sconforto mi assale quando mancano 5 minuti all' uscita di casa per andare al lavoro, i miei muscoli si fanno di squaquerone quando mi viene in mente che devo andare alle poste o a far la spesa o qualsiasi cosa che mi faccia alzare le chiappe dal divano.Poi, in realtà, quando le faccio non mi pesano per nulla; spesso se esco per una cosa in realtà ne faccio mille altre. E' proprio il concetto dell' iniziare a fare che mi debilita.
Ho deciso che è ora di smettere!
Ho deciso che d'ora in poi l'ozio mi sarà ristoratore perchè guadagnato.
E quindi stamattina mi sono iscritta in piscina, non l'ingresso singolo, non l'abbonamento 10 ingressi, mi sono fatta l'abbonamento mensile.. Sperando che il senso di colpa per la spesa fatta abbia la meglio sulla mia indolenza.
In effetti, sarà l'entusiasmo della prima volta, mi sento un tantino più energica e ottimisticamente motivata nonostante la presa di coscienza che il mio molto presente fisico non regge più come una volta.
Comunque da questa esperienza ho tratto alcune conclusioni:
in questi ultimi anni ho sopravvalutato la mia capacità di resistenza agli sforzi,
c'è un perchè se ci sono in giro tante campagne antifumo,
faticare facendo sport ti dà energia (ero convinta fosse un controsenso ),
ce la posso fare!!!!!

26.1.11

Silvio Berlusconi? Ma anche basta!

Aderisco ben volentieri alla mobilitazione e di seguito riporto l'appello del sito Donne Pensanti. Facciamo presente a Sua Spregevolezza Silvio Berlusconi che, per fortuna, siamo in tante a "non essere donne a sua disposizione"


Donne Pensanti chiede le dimissioni di Silvio Berlusconi e del suo esecutivo.

Le chiediamo come donne, come cittadine, e le chiediamo insieme a tutti quegli uomini e cittadini che non accettano di essere governati da Berlusconi e dal suo esecutivo.

Se è evidente che oggi come donne e come associazione che tutela la rappresentazione delle donne, non possiamo tacere lo scempio compiuto ancora una volta nei nostri confronti, deve essere altrettanto chiaro che l’inadeguatezza di Berlusconi a governare l’Italia, con gli scandali sessuali degli ultimi giorni è solamente arrivata ad un punto culminante e finale.

  1. L’incapacità di governare di Berlusconi è tale da avere ormai intaccato la credibilità del nostro paese sul piano internazionale: traspare dalla sua totale mancanza di senso dello stato, dalla gestione personalistica della cosa pubblica, dalle sue ripetute gaffes, nonché dai numerosissimi capi d’accusa che gli vengono imputati come il concorso esterno in associazione mafiosa, la concussione e il favoreggiamento della prostituzione minorile. Berlusconi ha da tempo perso ogni senso del limite, trascinando l’intera nazione, grazie alla collusione di una fedelissima corte di vassalli pronti a tutto pur di ricevere i suoi favori, in un declino di proporzioni enormi, per recuperare il quale saranno necessari molti anni e molte, profonde trasformazioni.
  2. Gli scandali sessuali di questi giorni sono solo gli ultimi di una smisurata serie. Nel corso degli anni del suo governo – con un’impennata decisa negli ultimi due, davanti ai nostri occhi si è delineato un quadro scioccante, i cui protagonisti e dettagli non cessano di emergere – non certo perché, come vorrebbe farci credere , è un perseguitato/ intercettato/spiato- ma perché si tratta di un giro di proporzioni tali che è impossibile, nonostante i mezzi dispiegati, comprare il silenzio di coloro che hanno visto e sentito. Una domanda sorge, a questo punto, più che legittima: chi governa l’Italia mentre il Capo del Governo e tutti i suoi Ministri sono impegnati a coprire le nefandezze di colui che non è nemmeno più in grado di comprarsi una credibilità pubblica?
  3. La misoginia di Berlusconi è tale che gli ha fatto sottovalutare il pericolo degli scandali, eppure sono proprio le donne che iniziano a parlare: prima Veronica Lario con la sua lettera profetica, poi Patrizia D’Addario con la sua rabbia, poi le varie Noemi Letizia, Barbara Montereale, Ruby, Nadia Macrìi, che perdendo di vista per un istante scaltrezza e cinismo si sono impasticciate rivelando, forse loro malgrado, ciò che sapevano. Ma è una storia fatta anche della determinazione e della serietà di donne come Annamaria Fiorillo e Ida Boccassini che sfidando l’omertà e usando gli strumenti della giustizia stanno contribuendo all’affondo degli ultimi colpi definitivi.
  4. La gravità del problema che oggi ci spinge a reagire non è quindi solo lo scandalo sessuale. Ciò che ci preme denunciare è il sistema che Silvio Berlusconi, grazie alle sue reti televisive, alla sua rete di collaboratori, procacciatori, impresari, ha creato in questi anni. Un sistema di corruzione che usa come moneta di scambio le donne per ottenere favori, ma che si è radicato nell’immaginario di tutti coloro che oggi pensano che usare il proprio corpo per ottenere denaro o facilitazioni, sia una forma di occupazione assolutamente normale, anzi più furba della altre, che implicano maggiore sforzo a minor rendimento. Vogliamo che sia chiaro che questa corruzione dei costumi, questo azzeramento dei valori, questo annientamento delle prospettive per i giovani, è stato perpetrato da colui che viene eletto da un popolo per tutelarne il presente, e soprattutto il futuro.
Abbiamo smesso di credere in un sussulto di dignità da parte di questo governo, certe che la storia giudicherà questi anni tristi, ma se vogliamo dare alle donne e agli uomini italiani una speranza di ritrovare dignità nella cultura sociale e politica di questo paese, bisogna riformare da cima a fondo il ruolo della donna nella politica, nella cultura e nella società italiana. Questa riforma non è possibile senza l’impegno di tutti, uomini e donne insieme.
Un’unica condizione: le dimissioni di Silvio Berlusconi e del suo esecutivo.
Per quanto riguarda la vicenda Ruby ed eventuale istigazione alla prostituzione, stiamo esprimendo un’opinione basata su quanto attualmente disponibile attraverso gli Organi di Informazione.

Fate girare questo messaggio copiandolo sui vostri siti e blog, inviandolo ai vostri amici e a chiunque possa dargli visibilità.

Partecipate attivamente alla nostra iniziativa attaccando il cartello A.A.A CERCASI alle vostre finestre, automobili, dovunque è opportuno e mandateci la VOSTRA FOTO.

Non deturpare la tua città! Un manifesto è abusivo se è affisso su muri, cabine telefoniche, cassonetti ecc.; è inoltre abusivo un manifesto affisso sugli spazi commerciali dei Comuni senza il timbro comunale.
L’associazione non risponde di violazioni alle norme sulle pubbliche affissioni commesse da chi ha liberamente stampato il modello, e lo ha affisso violando la legge (d.lgs. n. 507/1993 sulle pubbliche affissioni).
Il cartello da stampare, usare, diffondere in rete e fuori dalla rete: